Benchè ancora non
baciato da vasta popolarità, a Sergio Cammariere, ieri protagonista
della terza serata del New Jazz Festival, sono bastate poche note per
conquistare il cuore e l’entusiasmo delle migliaia di spettatori che
hanno affollato il coloratissimo village allestito nella piazza
di Valdesi per il 17° Windsurf World Festival. Il simpatico e
dinoccolato musicista, calabrese di origine ma romano di adozione, si
avvia ad occupare un posto davvero a parte nel panorama artistico
italiano, soprattutto per l’originalità di una proposta che rimane
deliziosamente in bilico tra forma canzone ed improvvisazione di gusto
jazzistico. Pianista raffinato ma al tempo stesso impetuoso e
coinvolgente, Cammariere era accompagnato per l’occasione da Luca
Bulgarelli al contrabbasso, Amedeo Ariano alla batteria e Simone Haggiag
alle percussioni, musicisti che vantano una buona esperienza con nomi
prestigiosi del jazz internazionale (Benny Golson, Cedar Walton, Terry
Gibbs ed altri) e coi quali il pianista ha inciso (assieme, inoltre, a
Olen Cesari al violino, Fabrizio Bosso alla tromba ed Alex Britti alla
chitarra) il recente e fortunato album “Dalla pace del mare lontano”,
pubblicato dall’etichetta Via Veneto Jazz, sciorinato quasi per intero
nell’arco della serata. Quello di Cammariere è un universo poetico assai
ricco di umori ed emozioni e si manifesta, di volta in volta, attraverso
una vastissima gamma espressiva di suoni, ritmi e parole: c’è il segno
di una graffiante ironia, c’è il gusto per uno swing leggero ed
irresistibile, c’è il groove sanguigno e viscerale del blues e
del rhythm’n’blues, l’inebriante alcolicità dei più frizzanti ritmi
latini, una certa scanzonata goliardia (che a volte rimanda al miglior
Sergio Caputo) o la pensosità di racconti che nel modo di distillare le
parole e di cadenzare la metrica evocano ora Gino Paoli ora Luigi Tenco;
c’è, soprattutto, il costante bisogno di tessere “sulle” canzoni ed
“attorno” ad esse trame di squisita improvvisazione jazzistica. Un
interprete di notevole statura ed un autore di finissimo talento (a
parte gli omaggi a Charles Trenet ed a Jean Manuel Serrat, tutto il
repertorio è firmato da Cammariere): canzoni come “Cantautore
piccolino”, “Tempo perduto”, “Paese di gol”, “Sorella mia”, fanno già
parte delle nostre emozioni. Gigi Razete
|
||||||||