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Albaria JAZZ Reunion


 

XVIII Edizione - World Festival On The Beach

Mondello –  7-18 maggio 2003

NEW JAZZ FESTIVAL  -   II Edizione – 14/17 maggio

Sabato 17 maggio: ALBARIA  JAZZ  REUNION

 

Non è certo un mistero che nel cuore dei dirigenti e dei soci di Albaria alberghi una passione antica e assai ben radicata per il jazz e non era stata di sicuro dedica occasionale l’avere inserito l’anno scorso il New Jazz Festival nel novero delle manifestazioni di punta del World Festival On The Beach.

A quella prima edizione era stato affidato il compito di scandagliare le pagine più aggiornate di quel complesso panorama musicale che oggi, pur con linguaggi assai diversi e spesso molto distanti tra loro, reca comunque ancora fortissima l’impronta unificante dell’improvvisazione jazzistica. Con questa seconda edizione, il cui sforzo organizzativo costituisce ulteriore e definitiva testimonianza d’impegno, Albaria ha deciso di approfondire le ragioni di questa passione, sviluppando il filo logico che aveva iniziato a dipanare l’anno scorso e proponendo un cartellone in cui spiccano alcuni dei protagonisti storici che hanno vissuto direttamente, e spesso determinato in prima persona, quei cambiamenti che avrebbero poi fortemente influito sul corso del jazz di questi ultimi decenni.

Tutto ciò senza dimenticare affatto i legami con la realtà artistica cittadina in cui questa passione è nata e cresciuta. E così, se l’anno scorso il ruolo di testimone del jazz palermitano era stato affidato ad Enzo Randisi, quest’anno, accanto alle presenze internazionali di Miroslav Vitous, Billy Cobham e Bobby Durham, dei quali si è già detto altrove, il New Jazz Festival propone in chiusura di rassegna un’autentica chicca, l’Albaria Jazz Reunion costituita da Gianni Gebbia, sax alto, Stefano D’Anna, sax tenore, Mauro Schiavone, pianoforte, Tito Mangialajo Rantzer, contrabbasso, e Mimmo Cafiero, batteria.  Hanno storie diverse, percorsi artistici che nel tempo si sono ora intrecciati ora allontanati, appartengono a generazioni contigue: c’è chi non ha ancora raggiunto i trent’anni, chi li ha superati e chi, la maggior parte, che ha già varcato la soglia dei quaranta. Dal punto di vista stilistico, alcuni hanno seguito la “corrente principale”, il cosiddetto mainstream, la strada maestra che affonda i piedi nella tradizione e tuffa lo sguardo nella sua naturale evoluzione; altri, invece, hanno trovato nella sperimentazione più obliqua, dissacrante e imprevedibile le risposte giuste alle proprie urgenze espressive. Alcuni dei loro nomi sono scritti già da tempo nell’albo d’oro dei nuovi talenti del prestigioso Top Jazz (Gebbia nel 1991, D’Anna l’anno dopo), altri, come Cafiero, hanno conquistato sul campo ogni sorta di onori e gloria mentre il curriculum dei più giovani si arricchisce ogni giorno di più di esperienze ed importanti riconoscimenti. Alcuni hanno subito il fascino del nomadismo artistico privilegiando i rapporti col jazz internazionale, altri hanno messo radici più solide sviluppando un’attività maggiormente legata al proprio territorio. Tutti hanno macinato centinaia di concerti, hanno fatto da sidemen ad un numero incalcolabile di musicisti stranieri, famosi e non, di passaggio in Italia, sono poi divenuti essi stessi leader di formazioni proprie, spesso impreziosite dai più prestigiosi jazzmen internazionali, e ciascuno di essi vanta una cospicua produzione discografica, talvolta gratificata da importanti riconoscimenti di critica e di pubblico, i cui differenti suoni sono lo specchio fedele delle proprie distinte personalità.

Vite diverse, insomma, ma con tantissime cose in comune. Ma a rendere veramente speciale questa reunion ed a giustificarne le intenzioni c’è, soprattutto, la comune frequentazione in età giovanile del jazz club del Brass Group, irripetibile vivaio di esperienze umane ed artistiche in cui ebbe modo di svilupparsi e maturare la medesima passione jazzistica, poi divenuta scelta di vita ed impegno professionale. Per oltre un decennio, a cavallo tra gli anni Settanta ed Ottanta, la storica cantina di via Duca della Verdura è stato il fulcro imprescindibile di tutto il jazz accaduto nell'isola ed a quella piccola pedana sono legati ricordi indelebili: dalle infuocate jam sessions di giovani e vecchi leoni del jazz siciliano alle meraviglie sonore di personaggi ormai consegnati alla grande storia di questa musica, come Charles Mingus, Ornette Coleman, Dexter Gordon, Don Cherry, Chet Baker, Kenny Clarke, Gerry Mulligan, Lee Konitz ed ancora le centinaia di altri musicisti, celeberrimi o sconosciuti che fossero, scolpiti nella memoria o già dimenticati che siano, che hanno reso leggendario il luogo ed hanno sciolto orecchi e sogni ai suoi frequentatori, tra cui, appunto, gli ex-ragazzi del jazz club oggi ritrovatisi nell’Albaria Jazz Reunion per risalire alle comuni radici, per testimoniare di una passione e di un impegno mai venuti meno e per convogliare le proprie differenti personalità all’interno di un progetto originale foriero di straordinarie sinergie.

                                                             di Gigi Razete