Comunicato stampa del 15 maggio 2010
MEMORIAL CECE' PALADINO
Sabato 15 MAGGIO
2010 alle ore 10,30
Villa Gregorietti, Piazza Valdesi, Mondello
Abbiamo voluto intitolare la XXV edizione del “World Festival on the Beach”
in ricordo di Cecè Paladino, recentemente scomparso (all’età di 77 anni).
Nipote prediletto di Vincenzo Florio, Cecè resta innanzitutto un amico,
carissimo e affezionatissimo, non solo del nostro sodalizio sportivo, ma
della città di Palermo, da lui amata come nessun’altra cosa al mondo. Anche
quando si trovava a chilometri e chilometri di distanza in Madagascar,
nell'isoletta di Nosy Bè. Dalla sua seconda casa, sulla spiaggia di
Madirokely con un panorama da sogno davanti al piccolo golfo di Ambatloaka,
là dove è rimasta metà della sua vita, pensava alla sua Palermo. “Il mio
sogno futuro sarebbe quello di lasciare qualcosa a questa meravigliosa città
con i suoi pregi e difetti” disse in una delle sue rare interviste.
Protagonista di centinaia di imprese nel mondo della pesca subacquea, delle
ricerche e scoperte marine, delle corse d'auto della mitica Targa Florio e
dei documentari è stato e rimane un esempio per i suoi figli Chico ed Alex,
ma anche per chi, semplicemente, ha entusiasmo per la vita.
Non era un uomo di stato, né un politico, né uno con i grilli per la testa,
neanche quando, da protagonista dei nostri tempi, raggiunse i vertici della
notorietà. Un imprenditore e cultore del mare che non aveva bisogno di
essere se non Cecè Paladino, marito di Silvana con la quale condivideva i
suoi ideali, le passioni, i sogni e che lo ricorda così: "Fino all'ultimo ha
parlato di mare e di libertà. Vorrei che si dicesse di lui che ha seminato
amore". Una coppia inscindibile sia nella vicinanza che nella lontananza e
che, nella celebre casa all’Arenella, a Palermo, e da quella del Madagascar,
è divenuta ambasciatrice della faccia migliore della Sicilia nel mondo.
Nella convinzione che la vita non è fatta per durare, ma per essere vissuta
ogni giorno pienamente, Cecé con il fervore dello “scoprimondo” ha sempre
cercato la Sicilia rovesciata: l’isola appassionata, ammaliante dei suoi
paesaggi e delle sue tradizioni, dove l'ombra delle cupezze, delle violenze,
delle trame mafiose non la scalfisce neanche. La Sicilia del mare, dove puoi
tuffarti liberamente, esplorare i fondali e riemergerne più pulito di prima.
E il mare, che lui attraversava in lungo e in largo, gli scorreva dentro con
quella stessa naturalezza e spontaneità che lo distinguevano, senza aver
bisogno di dimostrare né a se stesso né agli altri di essere, per essere
quel personaggio straordinario che tutti noi ricordiamo.
Sguardo mai basso, ma non superbo. Un puro. Al tempo stesso grintoso, fiero,
carismatico, con l'argento vivo addosso, appassionato della cultura e dello
sport, innamorato della vita con la libertà nelle vene. Libero da
preconcetti, ipocrisie, grigie consuetudini, schemi rigidi di perbenismo, ma
sempre rispettoso delle tradizioni genuine della sua terra “come essere il
più siciliano tra i siciliani, pur essendo cittadino dei mari e del mondo”.
Vivere è la cosa più rara del mondo: i più esistono solamente, disse una
volta un grande scrittore.
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